Alex Grey (1953)
Posted by M.R.N. on April 22, 2012
© Alex Grey
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2 Responses to “Alex Grey (1953)”
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Bruce said
Nope, sure don’t need that second cup of coffee, now. 🙂
vincenzo mazzei said
Qui ci veniamo a trovare in un campo un po’ più difficile da comprendere, dove occorrerebbe avere una sufficiente conoscenza delle antiche religioni e filosofie orientali, che l’artista Alex Grey possiede, avendole egli apprese nel corso di decenni di studio, e a quanto pare diventandone lui stesso un seguace praticante.
Per realizzare queste opere, l’artista si serve efficacemente dei mezzi espressivi offerti dalla nuova tecnologia, interpretando in chiave moderna il contenuto delle antiche rappresentazioni devozionali e simboliche delle religioni orientali, e del Buddismo in particolare.
Risulta evidente l’accurato studio dell’anatomia interna del corpo umano, dando particolare rilievo all’apparato riproduttivo, al sistema nervoso, ai sistemi circolatori (sanguigno e linfatico) etc.., che l’artista vede come canali attraverso i quali fluisce l’energia vitale proveniente dall‘Universo.
A prima vista, le opere di Grey potrebbero apparire solo una fanatica esaltazione dell’insegnamento Buddista, ma osservandole meglio, ci si accorge invece che al centro dell’Universo egli pone proprio Gesù Cristo. E, a mio parere, non poteva essere diversamente, poiché Cristo è il simbolo per eccellenza dell’amore nella sua totalità, e l’amore è energia; quindi rappresenta anche la forza vitale che muove tutto il Cosmo e che unisce in un unico insieme tutte le cose esistenti.
Non vorrei sbagliarmi, se non altro perché io appartengo alla cultura occidentale e cristiana, e il mio punto di vista è soggettivo, e quindi potrebbe benissimo non essere condiviso.